La zuppa

In mattinata laboratorio musicale: ho trovato una bella favola, Tonio e gli spiriti della montagna. Leggo la favola mentre Antonio e Adele suonano gli strumentini (percussioni, flauti, kazu, cimbali)  sottolineando le parti “musicali” della fiaba.

Poi abbiamo svolto attività di modellaggio con della creta reperibile in cartoleria (si essicca all’aria, non ha bisogno di cottura): il gioco è stato di elaborare un racconto, con una costruzione simbolica, una fortezza. Nel pomeriggio poi abbiamo colorato il manufatto con colori per ceramica.

Abbiamo osservato i fagioli messi a bagno la sera prima: sono diventati il doppio, l’abbiamo messi a cuocere in abbondante acqua. Antonio ha osservato i fagioli mentre l’acqua creava mille bollicine più o meno grandi. L’osservazione è durata parecchi minuti, poi mi ha chiesto: perché le bollicine grandi sembrano mangiare quelle più piccole? Perché gli esseri grandi mangiano quelli piccoli? Così abbiamo iniziato a parlare dei cicli naturali con un cenno al brodo primordiale, proprio simile al brodo della zuppa. Le attività per noi adulti apparentemente insignificanti sono molto importanti per i bambini, momenti da cui possono ricavare elementi di lettura della realtà per costruirne una loro interpretazione. Momenti che a scuola sono negati ogni giorno.

 

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Pubblicato da Marica Costigliolo

"I leave a white and turbid wake; pale waters, paler cheeks, where' er I sail. The envious billows sidelong swell to whelm my track; let them; but first, I pass." H. Melville

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