Tra le riflessioni che fluiscono veloci mentre penso a ciò che vorrei proporre ai miei bimbi, le letture notturne per capire di più e la ricerca continua per riuscire ad abbandonare schemi rigidi e sterili, un pensiero prende forma in modo sempre più nitido: smettere di insegnare, di porsi come educatori, dismettere atteggiamenti di infinita presunzione con i bambini. Il condizionamento sociale è tale che rende i genitori impotenti di fronte alla crescita dei propri figli: i genitori perdono la fiducia in se stessi, sino ad auto-convincersi che per il bambino stesso sia più sano e più formativo restare lontano da casa già in tenerissima età, per imparare, per il suo “bene”. Penso a fratelli che conducono vite parallele, ognuno in classi diverse, forse anche in scuole diverse, con diverse insegnanti e che possono coltivare la loro crescita comune nel finesettimana. Penso a genitori che pur avendo il tempo e la possibilità sono convinti di non potersi occupare personalmente della crescita dei figli. Ciò genera una spirale di sensi di colpa, scarsa autostima, aggressività: è questo il mondo che vogliamo abitare?
Smettere di insegnare
Pubblicato da Marica Costigliolo
"I leave a white and turbid wake; pale waters, paler cheeks, where' er I sail. The envious billows sidelong swell to whelm my track; let them; but first, I pass." H. Melville Visualizza più articoli