Perché l’unschooling? Che cosa non offre il sistema scolastico? Le enormi mancanze di materiali didattici e l’ assenza di conoscenze pedagogiche da parte dei docenti non sono il solo problema. C’è qualcosa di più strutturale e profondamente radicato nell’insegnamento ad ogni livello, ordine e grado: chi desidera apprendere, o in qualche modo “deve apprendere” ( in particolare nella scuola dell’obbligo) viene sistematicamente umiliato, deriso, represso rispetto ai propri bisogni.
L’atteggiamento del docente è di smaccata superiorità e di sufficienza nei confronti del discente: questo accade persino nei corsi di formazione per adulti, anche laureati. Il solo fatto di trovarsi nel ruolo di docente è di per sé motivo per considerarsi “al di sopra”, mai sullo stesso piano dell’altro, pensando di essere depositari di chissà quale sapere. Nelle scuole primarie questo atteggiamento raggiunge i vertici: persone di frequente con un diploma di scuola superiore, con un bagaglio di competenze assolutamente obsolete per insegnare, che trattano i bambini come sottoposti, esseri inferiori cognitivamente ed emotivamente. Conseguentemente i docenti si comportano con un atteggiamento simile anche con i genitori.
Credo che il regalo più grande che possiamo fare a noi stessi e ai nostri figli è di risparmiare loro anni di scuola, dove il messaggio “insegnare=umiliare, apprendere=essere umiliati” si incide nella memoria dei bambini e resta tale per tutta la loro esistenza.