Alcuni genitori mi hanno chiesto maggiori informazioni sulla tesina per l’esame: si tratta di una sintesi del percorso svolto lungo i mesi invernali. Delle varie materie abbiamo i quaderni e le teche, dove riponiamo le foto, le schede, le informazioni utili raccolte. Poi selezioniamo le parti per noi rilevanti e le fissiamo nella nostra tesina, riscrivendole e adattandole a seconda del tema scelto.
Studiando ci si accorge che le cosiddette “materie” scolastiche sono tra loro legate: se è vero che ci sono molti punti di contatto è anche vero che bisogna sistematizzare queste affinità, per comprendere che lo studio non può essere settoriale.
Questo emerge bene nei giochi didattici, come i lapbook o in alcune strategie di apprendimento di ispirazione montessoriana. Ma è possibile “concretizzare” questa interdisciplinarietà in altro modo? Secondo me sì, è possibile. Richiede un forte impegno del genitore sia nel progettare la ricerca secondo i “gusti” del bambino, sia nel condividere poi con il bambino l’impianto teorico, in modo facilmente comprensibile.