Alziamoci presto e rapidi, e rompiamo il digiuno notturno facendo colazione, gentilmente e senza disturbo; che vadano e vengano le compagnie, che suonino le campane e gridino i bambini –determinati a vivere la nostra giornata. Perché mai dovremmo buttarci sott’acqua e seguire la corrente? Non lasciamoci sconvolgere e sopraffare da quella turbinosa e terribile rapida chiamata pranzo, situata nelle secche meridiane. Doppiate questo pericolo e sarete al sicuro, perché il resto della strada è in discesa. Con i nervi tesi, col vigore del mattino, navigatela guardando altrove, legati all’albero come Ulisse. Se la macchina fischia, lasciatela fischiare finché non diventa rauca. Se suona la campana, perché mai dovremmo affrettarci? Penseremo a quale musica somigli.
Walden
Pubblicato da Marica Costigliolo
"I leave a white and turbid wake; pale waters, paler cheeks, where' er I sail. The envious billows sidelong swell to whelm my track; let them; but first, I pass." H. Melville Visualizza più articoli