L’homeschooling è molto praticato nei paesi anglosassoni, proibito in Germania, regolamentato dalla legge Buona scuola in Italia. In Inghilterra è possibile fare istruzione familiare senza attenersi ai programmi scolastici: l’autorità competente deve controllare che il bimbo sia istruito e curato, ma non ci sono obblighi particolari.
Con la legge Buona scuola, di fatto, la libertà di fare istruzione familiare viene limitata enormemente, perché dovendo sostenere l’esame di idoneità, le famiglie devono anche attenersi ai programmi MIUR. Questi programmi sono soprattutto definiti dagli obiettivi: leggendoli si ha l’impressione che la scuola formi cittadini preparati un po’ su ogni aspetto dello scibile, arte, musica, movimento. Ad esempio, tra le competenze artistiche, si legge che i bambini, al termine della quinta primaria, sapranno comprendere l’uso delle tecniche d’arte, leggerne simboli e funzioni. Un obiettivo a dir poco ambizioso…
Comunque, se dovete stilare un progetto didattico in conformità con i programmi MIUR, un modo può essere questo:
1) leggere i programmi scaricabili dal sito del MIUR
2) organizzare gli obiettivi in primari e secondari (ad esempio “saper dialogare con i compagni” è diverso da “saper fare le quattro operazioni”).
3) per ogni obiettivo primario stilare due-cinque attività da fare specificamente per raggiungere le competenze richieste (per esempio “saper scrivere”, attività “tenere un diario, scrivere lettere a un amico”).
4) tra le attività non dimenticate di mettere quelle da presentare nel progetto e altre più personali, come promemoria, ma che non volete che compaiano nel progetto (esempio, fare la “pasta in casa” per sviluppare la coordinazione motoria fine). Questo perché nel progetto bisogna mettere attività consone alla “filosofia” della scuola, le altre più prettamente artistiche, creative, “casalinghe” non interessano.
5) alla fine di ogni materia non dimenticate di scrivere le competenze acquisite (le trovate anche queste nei programmi MIUR).