La legge richiede ai genitori di dimostrare di avere adeguate capacità tecniche per fare homeschooling. Che cosa significa capacità tecniche? Possono essere qualcosa di diverso, nell’insegnamento, dal titolo di studio?
Vediamo quali sono le capacità tecniche richieste per insegnare a scuola: se qualcuno ne ha esperienza, sa benissimo, e il dato è inconfutabile, che l’unica capacità richiesta è un titolo di studio. Si entra in graduatoria e poi in una classe con la sola capacità del titolo di studio, senza un serio tirocinio, (solo un esempio contrario tra i tanti: chi voglia fare l’avvocato, deve svolgere la pratica per due anni prima di poter provare l’esame, il che significa che, terminati gli studi, per due anni impara la professione sotto la guida di un maestro). Il maestro o il professore di scuola primaria e secondaria entrano in classe da soli, solo sulla base del proprio titolo di studio. La loro esperienza è priva di guida e di maestri: quel che imparano lo imparano stando in classe e mai nessuno, fino alla pensione, potrà sindacare il loro operato, visto che ogni ipotesi di controllo e verifica esterna è sempre stata violentemente respinta dal corpo docente in nome della libertà di insegnamento; tra parentesi, quella stessa libertà che guardano con feroce sospetto, quando la vogliono negare ai genitori.
Perché allora i titoli di studio dei genitori non dovrebbero contare, quando sul titolo di studio, e solo su questo, si fonda la competenza del docente?
E se la capacità tecnica che il genitore deve dimostrare non è in buona parte coperta dal possesso di un titolo di studio, di quale capacità stiamo parlando? Qual è, in conclusione, l’unico elemento di differenza tra il maestro e il genitore homeschooling in possesso dei titoli equivalenti o superiori? La risposta è chiara:
Il fatto di appartenere a un’istituzione. Il Potere e non il Sapere fonda tale differenza.
I genitori che praticano l’istruzione familiare facciano quindi attenzione a ritenere che i titoli non contino, perché se i titoli non contano, l’unico motivo per cui a carico dei genitori homeschooler grava una presunzione di incapacità di insegnare fino a prova contraria, è la non appartenenza all’istituzione scolastica. Concretamente questo si risolve nell’attribuire un valore “magico” e un sapere “arcano” a chi gode di un contratto con la Scuola (neodiplomato o neolaureato alla prima esperienza compreso), a stabilire uno iato incolmabile tra l’iniziato ai misteri scolastici e il profano che, per quanto studi e si formi, non supera mai la soglia richiesta per l’insegnamento ai bambini e ai ragazzi.