Qualche giorno fa una ragazza, durante un seminario, ha manifestato le sue perplessità su internet: è facile costruire un’identità parallela, addirittura un profilo professionale, basato su follower, like ecc. Si arriva così a un corto circuito: i personaggi virtuali sono talmente fittizi che nella realtà è evitata accuratamente ogni condivisione autentica, se non per postare foto in internet a rinforzo del proprio personaggio.
Così, nel mondo dell’educazione, la rete funziona come una grande vetrina, la funzione cooperativa è totalmente abbandonata. In questo caso è importante distinguere tra prodotto e servizio. Quest’ultimo è fondato sulle competenze reali (il così tanto bistrattato curriculum…), a costi accessibili e all’interno di un progetto coerente. Il prodotto è un oggetto in vendita, senza un’impostazione progettuale, un oggetto che è ben confezionato per attirare compratori, appunto.
Nella rete tutto è triturato e sminuzzato, ricomposto e ri-immaginato: la ragazza che manifestava il proprio sconcerto per le relazioni sociali inficiate dall’uso scorretto della rete, mi ha fatto pensare.