Esami sì, esami no, ma a chi?

Nel mondo homeschooling si fa gran parlare della questione degli esami d’idoneità: certo interessa solo chi impartisce l’istruzione familiare, perché in Italia la libertà è sempre qualcosa che riguarda noi stessi e mai gli altri.

Chi deve sostenere l’esame d’idoneità viene istruito dai genitori i quali devono presentare una dichiarazione in cui c’è scritto che si è in grado di istruire i propri figli, allegando un curriculum e un progetto didattico. Ora l’esame viene fatto al cospetto di maestre che per la stragrande maggioranza hanno un diploma quadriennale.

Le maestre seguono comunque aggiornamenti: ma la formazione  da chi è tenuta? So per esempio di corsi formativi tenuti da persone che non hanno neppure un diploma, o da persone che hanno numerosi titoli ma che non hanno “la più pallida idea di come si lavori con i bambini” (dichiarazione che ho sentito personalmente).

Così quel sistema che fa aggiornare il corpo docente con formatori che neppure hanno conseguito i titoli a cui il sistema dà la massima importanza (in particolare  se si tratta di  mettere in atto misure punitive o competitive), ed è formato da persone che hanno di frequente il titolo minimo per lavorare (cioè il diploma), pretende da genitori che invece hanno conseguito il massimo titolo formativo (dottorato, master) un esame per dimostrare che sanno istruire i propri figli.

Forse c’è qualcosa che non va.

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Pubblicato da Marica Costigliolo

"I leave a white and turbid wake; pale waters, paler cheeks, where' er I sail. The envious billows sidelong swell to whelm my track; let them; but first, I pass." H. Melville

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